Chirurgia protesica del ginocchio

Chirurgia protesica del ginocchio

La protesi di ginocchio consiste in una sostituzione della superficie articolare degenerata con componenti artificiali in metallo e polietilene specificamente progettate per ristabilire la funzione del ginocchio.
A differenza di quello che si pensa la chirurgia protesica non sostituisce l’intero ginocchio ma solamente la porzione superficiale dell’articolazione degenerata.
Esistono protesi totali o parziali (monocompartimentali). Le protesi totali sostituiscono tutta la superficie articolare del femore e della tibia mentre le protesi monocompartimentali si limitano a sostituire uno dei compartimenti del ginocchio quando la degenerazione interessa una sola parte del ginocchio.
La chirurgia protesica è dedicata ai casi di Artrosi avanzata sia primaria, sia secondaria a patologie traumatiche o reumatiche che determino una rilevante degenerazione articolare.
La chirurgia protesica ha lo scopo di migliorare la qualità di vita del paziente in caso in cui la terapia conservativa non riesca più a garantire i risultati sperati.
I sintomi che depongono per un trattamento chirurgico in caso di artrosi sono:
Un dolore che limita lo svolgimento delle normali attività quotidiane
Limitazione articolare che rende difficoltosa la deambulazione, il salire e scendere le scale, salire e scendere dall’autovettura
Rigidità articolare che impedisce al ginocchio la flessione corretta
Deviazione importante dell’asse del ginocchio (ginocchio varo o valgo)
Spesso la domanda che viene posta è se esiste una età minima o massima per eseguire questo tipo di intervento. La risposta è che non esiste, oggi sono stati fatti passi enormi in termini di materiali utilizzati e osteointegrazione delle protesi il che influisce sulla durata e sull’efficienza degli impianti. L’età più comune per l’impianto protesico è tra i 60 e gli 80 anni, esistono tuttavia persone più giovani che presentano un quadro di artrosi avanzata e non rispondo ad alcuna terapia conservativa, cosi come, persone più anziane che si trovano in buone condizioni generali con buone esigenze funzionali per cui la chirurgia potrebbe rappresentare il corretto trattamento.

Quali sono le domande più frequenti che il paziente ci pone prima di approcciarsi ad un intervento di portesi?

Qual’è il risultato di una protesi di ginocchio? Esiste qualche limitazione dopo l’intervento?

L’obbiettivo della protesi, come già detto, è un importante miglioramento del dolore al ginocchio ed il ritorno allo svolgimento delle normali attività quotidiane come deambulare correttamente , salire e scendere le scale, praticare attività fisiche lievi come nuoto, golf, bicicletta in piano, pilates.
Premettendo che nessuna protesi è certificata per lo svolgimento di attività sportive intense o agonistiche è abitudine abbastanza comune soprattutto nei pazienti più giovani, il ritorno ad attività come lo sci o la bicicletta in montagna o la corsa. Il problema risiede nell’imprevisto, la caduta accidentale, la distorsione importante che potrebbero compromettere la buona funzionalità dell’impianto.

Il ginocchio potrà tornare ad una articolarità completa?

Un risultato considerato soddisfacente in seguito ad intervento è una estensione completa ed una flessione di 110-120 gradi. Ciò garantisce ampiamente lo svolgimento di tutte le attività quotidiane desiderate. Va detto che i paziente che presentano una maggiore rigidità prima dell’intervento potrebbero avere più difficoltà al recupero articolare completo.

Quanto tempo dura una protesi di ginocchio?

Un tempo si parlava di una durata di 10-12 anni, oggi grazie ai nuovi materiali utilizzati, più resistenti e con una migliore osteo-integrazione si parla di una durata di almeno 15 anni nel 90% dei casi che sale a 25 anni nell’80% dei casi. Se si considera che l’età media di impianto protesico, come detto, è dai 60 agli 80 anni, la maggior parte dei pazienti non avrà la necessità di un secondo impianto. Tuttavia ciò che vale per l’articolazione del ginocchio vale anche per l’impianto protesico ossia la protesi “più la si usa, più la si usura” per cui tenderà ad avere durata minore in pazienti con al esigenze funzionali che continueranno a svolgere attività fisica ad alta intensità.

Dopo l’intervento starò subito bene? Recupererò in fretta?

Generalmente il paziente viene verticalizzato il giorno successivo all’intervento, la prima cosa importante è il recupero articolare realizzato con appositi macchinari e con esercizi di flesso estensione a partire dal secondo giorno post operatorio. Il paziente quindi inizierà la rieducazione alla deambulazione con ausilio di bastoni canadesi che verranno abbandonati quando il paziente sentirà il ginocchio sufficentemente stabile e sicuro (generalmente dopo 30-40 gg dall’intervento).
É normale che nelle prime settimane, durante il processo di cicatrizzazione e disinfiammazione del ginocchio persista dolore (non intenso) e riduzione della forza muscolare. Generalmente il paziente noterà un buon miglioramento tra la 3° e 6° settimana, miglioramento che sarà esponenziale nei mesi successivi.